Il Signorelli mixato con l’Intelligenza Artificiale diventa etichetta iconica e pop per le celebrazioni orvietane del 500esimo anniversario

Argillae: etichetta per i 500 anni dalla morte del Signorelli

La storia e la tecnologia insieme per onorare il grande maestro del Rinascimento Signorelli in una iconica etichetta griffata Argillae

Argillae presenta la nuova etichetta di Orvieto Superiore annata 2022 dedicata ai 500 anni dalla scomparsa del Signorelli, in una tiratura di 1000 bottiglie, il cui ricavato sarà anche donato a favore dei lavori di mantenimento del Duomo di Orvieto.

Argillae

La cantina Argillae è un’azienda vinicola che si trova nella regione dell’Umbria, a pochi chilometri da Orvieto. L’azienda si estende su una superficie di circa 30 ettari, di cui circa 20 sono destinati alla coltivazione di vigneti. La cantina produce vini utilizzando uve coltivate in modo sostenibile e rispettoso dell’ambiente. In particolare, l’azienda ha adottato pratiche di agricoltura biologica, che prevedono l’utilizzo di tecniche di coltivazione naturali, senza l’uso di pesticidi e sostanze chimiche di sintesi.

Il progetto di sostenibilità dell’azienda è una parte integrante della sua identità e riguarda ogni aspetto della produzione, dall’architettura della cantina agli impianti, dal packaging alle attività agricole. La cantina dell’azienda è stata progettata in modo da ridurre l’impatto ambientale, con un primo piano interamente realizzato sotto terra per minimizzare l’impatto sul paesaggio circostante e ridurre i consumi energetici necessari per mantenere le temperature ideali per la conservazione del vino. In vigna, viene utilizzata la tecnologia delle capannine meteorologiche per limitare i trattamenti ai soli casi di reale necessità, mentre la concimazione avviene esclusivamente con fertilizzanti naturali come lo stallatico e il ripristino dei livelli di azoto nel suolo tramite la piantumazione di favino. Oltre alle operazioni connesse alla produzione, vengono utilizzate fonti di energia rinnovabili e un sistema naturale di depurazione delle acque di scarico, impianto di fitodepurazione.

Anche il packaging dell’azienda è eco-friendly: viene utilizzata una percentuale di vetro parzialmente riciclato e leggero per ridurre le emissioni di inquinanti durante il trasporto, mentre i cartoni ed etichette sono realizzati con carta proveniente da foreste gestite in modo responsabile, certificata PEFC.

Il Signorelli

Il pittore Luca Signorelli è considerato uno dei grandi maestri del Rinascimento italiano, noto soprattutto per il suo lavoro nella cattedrale di Orvieto e nella Cappella Sistina a Roma. Nato intorno al 1445 a Cortona, in Toscana, iniziò la sua carriera artistica come apprendista presso un laboratorio di pittura locale. Ben presto si mise in evidenza grazie alla sua abilità tecnica e alla sua capacità di rappresentare le figure umane in modo realistico. Una delle opere più importanti di Signorelli è sicuramente il ciclo di affreschi che decorano la Cappella di San Brizio nella cattedrale di Orvieto. Qui, tra il 1499 e il 1504, l’artista dipinse alcune delle sue scene più celebri, tra cui il Giudizio Universale e la Resurrezione dei Morti. In queste opere, Signorelli dimostra la sua abilità nel rappresentare corpi nudi in movimento, realizzando figure dinamiche e muscolose che sembrano prendere vita.

Ma il lavoro di Signorelli non si limita solo alla cattedrale di Orvieto. Nel 1482, infatti, fu chiamato a Roma dal papa Sisto IV per lavorare alla decorazione della Cappella Sistina. Qui realizzò una serie di affreschi sul tema della Vita di Mosè e della Vita di Cristo, che purtroppo furono distrutti durante i lavori di Michelangelo.

Signorelli morì intorno al 1523, (siamo infatti a 500 anni dalla morte) lasciando dietro di sé un’eredità artistica di grande valore. La sua abilità tecnica e la sua capacità di creare figure realistiche e dinamiche hanno ispirato molti artisti successivi, tra cui Michelangelo stesso.

Progetto culturale Argillae per i 500 anni dalla morte del Signorelli

“Ad Orvieto siamo innovazione e tradizione insieme e questo mix emerge prepotentemente nel progetto culturale di Argillae legato al Signorelli 500 perché unisce bellezza, eccellenza e cultura attraverso il messaggio universale del vino. Con questa etichetta siete riusciti ad esprimere l’anima di Orvieto ed è molto importante vedere come nuove generazioni di imprenditori come voi, ed altri ancora, credano nel messaggio della nostra città e lo stiano portando con orgoglio e determinazione al di fuori delle mura” ha dichiarato il sindaco Roberta Tardani di fronte alla sessantina di ospiti, tra i quali anche il Presidente dell’Opera del Duomo Andrea Taddei, che hanno gremito la sala dell’enoteca Cantina Vera per la presentazione dell’iniziativa dell’azienda vinicola Argillae dedicato alla ricorrenza del Signorelli che si festeggia nel 2023.

“È un progetto culturale dedicato alla città di Orvieto, non solo perchè una parte del ricavato delle vendite di questa nuova ed originale etichetta sarà destinato a sostenere i lavori dell’Opera del Duomo, ma perchè questa magica città è l’orgoglio della nostra identità e con immenso piacere stiamo riscontrando che molti stanno partecipando e condividendo questo messaggio. Del resto non potevamo di certo rimanere indifferenti di fronte a colui che per affrescare sua Maestà il Duomo decise di farsi pagare con 1000 litri di vino Orvieto all’anno e che, molti anni fa, ispirò le nostre etichette più tradizionali grazie ai suoi bozzetti conservati al British Museum di Londra. Per noi oggi è quindi un po’ come chiudere un cerchio” ha dichiarato Giulia Di Cosimo, l’anima della cantina Argillae che coltiva le vigne ad Allerona.

Il Signorelli 500, etichetta in tiratura limitata di soli 1000 esemplari per l’Orvieto Superiore Doc vendemmia 2022, è stata realizzata dall’Art Director Saverio Wongher attraverso un programma di Intelligenza Artificiale che ha mixato, con spirito pop, tutti i ritratti che il Signorelli si fece. L’evento di presentazione è stato inoltre arricchito da una dotta disquisizione dello storico dell’arte Raffaele Davanzo che ha illustrato molte delle relazioni tra il vino e l’arte classica attraverso raffigurazioni che, partendo dal Duomo di Orvieto, hanno toccato diverse opere di fama assoluta.