Verdicchio dei Castelli di Jesi in degustazione nel primo appuntamento con il Digital Wine Tasting di “Studio Marche”

Il primo Digital Wine Tasting delle Marche si è svolto il 15 Marzo 2021 ed è iniziato con uno dei vini simbolo non solo della regione ma dell’Italia tutta: il Verdicchio. Simbolo dell’enologia italiana che funziona anche negli anni della pandemia, il Verdicchio (dei Castelli di Jesi e quello di Matelica) ha dato una virata in positivo all’imbottigliato dei bianchi marchigiani nel 2020.

Secondo Valoritalia nel 2020 si è registrato infatti l’aumento di imbottigliato di Jesi del +36,9%. Un risultato che porta a +5% il dato dell’imbottigliato di Dop e Igp marchigiane nel difficile contesto socioeconomico dello scorso anno.

In un contesto tutt’altro che in discesa, iniziamo così il nostro viaggio guidato nelle Marche, con 6 cantine che hanno lasciato il segno, e che lo lasceranno.

Disciplinare Castelli di Jesi Doc

Approvato con DM 12.09.1995 la denominazione di origine controllata e garantita «Castelli di Jesi Verdicchio Riserva» è riservata ai vini «Castelli di Jesi Verdicchio Riserva» e «Castelli di Jesi Verdicchio Riserva» Classico che rispondono alle condizioni e ai requisiti stabiliti nel disciplinare di produzione. La zona di produzione delle uve atte a produrre i vini a denominazione di origine controllata e garantita Castelli di Jesi Verdicchio Riserva e «Castelli di Jesi Verdicchio Riserva» Classico ricade nelle province di Ancona e Macerata.

Di seguito, le 6 cantine che hanno preso parte a “Studio Marche”, il Digital Wine Experience, lo studio televisivo dell’enogastronomia regionale, unico nel suo genere.

In attesa di conoscere da vicino le loro vigne e cantine, ecco a voi le Marche dei Castelli di Jesi Doc Classico Superiore:

1- Piersanti Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico Superiore “Bacareto 2019”

2- Pievalta Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico Superiore “Tre Ripe 2019”

3- Tenuta di Tavignano Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC Classico Superiore “Misco 2019”

4- Cantina Colognola Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore “Ghiffa 2018”

5- Umani Ronchi Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC Classico Superiore “Vecchie Vigne 2018”

6- Casalfarneto Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC Classico Superiore “Grancasale 2018”


I vini in degustazione

1- Piersanti Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico Superiore “Bacareto 2019”

La cantina Piersanti

La Casa Vinicola fu fondata nel 1955. Verso la metà degli anni Ottanta, seguendo le richieste di mercato sempre più esigenti, Piersanti amplia la propria sede e costruisce un moderno capannone di oltre 2000 metri quadrati, che oggi è diventato il cuore dell’azienda. Piersanti riesce ad ottenere un prodotto di qualità che soddisfa pienamente le esigenze di mercato. Il vino più importante della produzione è il Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC Classico e Superiore.

Le caratteristiche del Bacareto 2019

Denominazione: Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC Classico Superiore

Nome vino: Bacareto – Annata: 2019

Zona di produzione: limitata ai comuni collinari a ridosso di Jesi, come Cupramontana, Apiro, Staffolo.

Composizione del terreno: argilla – limo – sabbia

Produzione annuale in hl: 800               

Disponibilità bottiglie: 50.000

Altitudine media vigneti: 300-400 mt Slm

Densità ad Ha: 105-110 ql/ha

Forma di allevamento: viti verticali

Composizione uvaggio: 90% Verdicchio 10% vitigni a bacca bianca

Vinificazione: vinificazione delle uve in bianco con spremitura soffice a temperatura controllata

Invecchiamento: 6 mesi in acciaio            Affinamento in bottiglia: no

Titolo alcolometrico: 14 % vol      Acidità totale: 5.60 g/l      Glucosio – Fruttosio: 1.6 g/l

2- Pievalta Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico Superiore “Tre Ripe 2019”

La cantina Pievalta

Pievalta nasce nel 2002 e la sua storia è legata a quella di Barone Pizzini che sceglie i Castelli di Jesi, riconoscendo le grandi potenzialità del Verdicchio come uno dei più importanti vitigni autoctoni d’Italia. Acquista prima 24 ha a Maiolati Spontini e, dopo pochi mesi, altri 5,5 ha sul Monte Follonica a San Paolo di Jesi. Nel 2018 vengono acquisiti nuovi vigneti a Montecarotto e a Cupramontana. Oggi la proprietà si estende su un totale di 43 ha di cui 30 vitati.

Ad Alessandro Fenino, enologo con alle spalle alcune vendemmie in Barone Pizzini, viene affidata la direzione del progetto. Alessandro lascia Milano e con una scelta di vita radicale approda a Maiolati Spontini, si innamora di questo splendido territorio e del suo Verdicchio. Gestisce da subito le vigne in regime biologico e nel 2005 approda naturalmente alla biodinamica. Pievalta diventa così, nel 2008, la prima azienda biodinamica certificata nelle Marche.

Le caratteristiche del Tre Ripe 2019

Denominazione: Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC Classico Superiore

Nome vino: Tre Ripe – Annata: 2019

Zona di produzione: Maiolati Spontini, Montecarotto e Monte Follonica

Composizione del terreno: argilla e calcare, arenaria e argilla con infiltrazioni di creta, arenaria

Produzione annuale in hl: 700 hl                      

Disponibilità bottiglie: 95.000

Altitudine media vigneti: 250 – 350 mt Slm

Densità ad Ha: 1.666 – 1.904 – 3.333 – 3.831 – 5.291

Forma di allevamento: Guyot e Guyot doppio

Composizione uvaggio: Verdicchio

Vinificazione: pressatura diretta e fermentazione inox

Invecchiamento: minimo 6 mesi in vasche inox e cemento       Affinamento in bottiglia: 1 mese

Titolo alcolometrico: 13.5% vol     Acidità totale: 5,60 g/l      Glucosio – Fruttosio: 1, 5 g/l

3- Tenuta di Tavignano Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC Classico Superiore “Misco 2019”

La Tenuta di Tavigliano

La Tenuta di Tavignano di 230 ha si trova a Cingoli, dominando le valli dell’Esino e del Musone; guarda il monte San Vicino da un lato, dall’altro il mare Adriatico e la riviera del Conero. I vigneti di 30 ha si collocano nel cuore delle DOC “Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico” e “Rosso Piceno” certificati biologici dal 2018. Disponibile una “tasting room” dove gli enoturisti possono condividere la loro passione per il vino.

Le caratteristiche del Misco 2019

Denominazione: Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC Classico Superiore

Nome vino: Misco – Annata: 2019

Zona di produzione: Tavignano

Composizione del terreno: calcareo-argilloso

Produzione annuale in hl: 40                 

Disponibilità bottiglie: 9.000

Altitudine media vigneti: 320 mt Slm

Densità ad Ha: 2222

Forma di allevamento: Guyot

Composizione uvaggio: 100% Verdicchio

Vinificazione: acciaio a temperatura controllata

Invecchiamento: 6 mesi su fecce fini in acciaio               Affinamento in bottiglia: 6 mesi

Titolo alcolometrico: 13,62 % vol    Acidità totale: 6,02 g/l    Glucosio – Fruttosio: 1,8 g/l

4- Cantina Colognola Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore “Ghiffa 2018”

La Cantina Colognola

Cantina Colognola – Tenuta Musone è un piccolo angolo di paradiso, a circa 360 metri s.l.m., situata nel comune di Cingoli in provincia di Macerata. I nostri vigneti sono interamente a conduzione biologica, qui il Verdicchio regna sovrano e circonda la cantina stessa con filari che si estendono per circa 33 ettari; oltre a questo vitigno che ricopre l’85 % della superficie vitata, una piccola parte (15%) è destinata alla coltivazione del Montepulciano.

Territorio, tradizione e tecnica sono i principi che ispirano il nostro lavoro, in questo contesto coltiviamo esclusivamente vitigni autoctoni che raccontano la storia della nostra terra e delle nostre colline, ed è ciò che vogliamo trasmettere nel calice.

Le caratteristiche del Ghiffa 2018

Denominazione: Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico Superiore

Nome vino: Ghiffa – Annata: 2018

Zona di produzione: Colognola (Cingoli)

Composizione del terreno: prevalentemente calcareo

Produzione annuale in hl: 200               

Disponibilità bottiglie: 6.000

Altitudine media vigneti: 360 mt Slm

Densità ad Ha: 90 quintali

Forma di allevamento: Guyot

Composizione uvaggio: Verdicchio

Vinificazione: vinificazione in acciaio, affinamento su fecce nobili per 15 mesi, ulteriore affinamento in bottiglia, 3- 6 mesi

Invecchiamento: 15 mesi              Affinamento in bottiglia: 3- 6 mesi

Titolo alcolometrico: 13,5 % vol    Acidità totale: 5,90 g/l      Glucosio – Fruttosio: 1,8 g/l

5- Umani Ronchi Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC Classico Superiore “Vecchie Vigne 2018”

La cantina Umani Ronchi

Cantina di proprietà della famiglia Bianchi-Bernetti, dal 1957 produce vini di grande qualità valorizzando vitigni come Verdicchio e Montepulciano. Possiede una superficie vitata di 210 ettari su tre macro territori: Castelli di Jesi, Conero, Abruzzo. In totale 12 crus con caratteristiche uniche, nel rispetto e nella valorizzazione del terroir e dei vitigni autoctoni.

Nel segno della sostenibilità e della sensibilità per l’ambiente, tutti i vigneti sono coltivati in biologico. Con 2.9 milioni di bottiglie annue e oltre 20 tipologie di vino, Umani Ronchi è presente in più di 60 paesi, con un export pari al 70%. La direzione è di Michele Bernetti con a fianco il padre e fondatore della Cantina, Massimo Bernetti.

Le caratteristiche del Verdicchio Vecchie Vigne 2018

Denominazione: Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC Classico Superiore

Nome vino: Vecchie Vigne – Annata: 2018

Zona di produzione: Castelli di Jesi – Montecarotto

Composizione del terreno: molto profondo, franco argilloso, fresco

Produzione annuale in hl: 130               

Disponibilità bottiglie: 17.000

Altitudine media vigneti: 250/300 mt Slm

Densità ad Ha: 1666 viti/ha

Forma di allevamento: doppio capovolto

Composizione uvaggio: Verdicchio 100%

Vinificazione: pressatura soffice del mosto fiore poi raffreddato rapidamente e decantato in maniera statica. Fermentazione alcolica in acciaio inox

Invecchiamento: 10 mesi sui propri lieviti nei serbatoi in cemento      Affinamento in bottiglia: 6 mesi

Titolo alcolometrico: 13 % vol      Acidità totale 6.38 g/l     Glucosio – Fruttosio: 2.6 g/l

6- Casalfarneto Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC Classico Superiore “Grancasale 2018”

La cantina Casalfarneto

Casalfarneto è un’azienda sita nel comune di Serra de Conti, nel cuore della zona del Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico a circa 320 mt sul livello del mare. Con i suoi 35 ha di vigneti (+ 6 ha vigneto biologico), di cui 28 a Verdicchio, rappresenta una delle aziende storiche del territorio. Montepulciano, Sangiovese, Cabernet Sauvignon e Merlot sono i vitigni presenti nei 7 ettari coltivati a bacca rossa. Attiva fin dal 1995 si è sempre distinta per la cura nella gestione dei vigneti e per l’attenta vinificazione volta alla esaltazione della componente aromatica dei vini conseguita attraverso la tecnica della vinificazione in assenza di ossidazione. La produzione enologica si sostanzia nella produzione e valorizzazione del vitigno Verdicchio, esaltandone le caratteristiche di versatilità e longevità, infatti le varie tipologie di vino proposto con il 100% di Verdicchio si differenziano in base a epoche vendemmiali, tecniche di vinificazione e di affinamento.

Le caratteristiche del Grancasale 2018

Denominazione: Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC Classico Superiore

Nome vino: Grancasale – Annata: 2018

Zona di produzione: Marche

Composizione del terreno: medio impasto tendente al sabbioso

Produzione annuale in hl: 75     

Disponibilità bottiglie: 10.000

Altitudine media vigneti: 270-350 mt Slm

Densità ad Ha: 4.300 piante ad Ha.

Forma di allevamento: Guyot monolaterale

Composizione uvaggio: 100% Verdicchio

Vinificazione: acciaio

Invecchiamento: 10% botte grande di legno per 6 mesi e 90% acciaio        Affinamento in bottiglia: 12 mesi

Titolo alcolometrico: 13% vol     Acidità totale: 5,93 g/l       Glucosio – Fruttosio: 2,4 g/l

ISTITUTO MARCHIGIANO DI TUTELA VINI (IMT)

Con 652 aziende associate per 16 denominazioni di origine – di cui 4 Docg – l’Istituto Marchigiano di tutela vini (Imt) rappresenta l’89% dell’imbottigliato della zona di riferimento e incide per il 45% sull’intera superficie vitata regionale (oltre 7.500 ettari tra le province di Ancona, Macerata, Fermo e Pesaro-Urbino). Dal 1999 supporta tutti i produttori di Verdicchio e garantisce l’autenticità delle produzioni. Info: www.imtdoc.it.

-> Vi riportiamo sotto il comunicato stampa. Buona lettura!


VERDICCHIO DEI CASTELLI DI JESI

La zona di produzione del Verdicchio dei Castelli di Jesi si trova all’interno di un anfiteatro naturale, che dalle colline prospicenti il mare giunge fino al pre-Appennino, solcato dal fiume Esino e delimitato da ventiquattro “Castelli”, piccoli borghi cintati e fortificati che circoscrivono la zona Classica in cui vitigno si è diffuso in origine. Un crescendo di colli, che dai versanti affacciati sull’Adriatico si spinge ai 550 metri circa di Cupramontana e Apiro, accarezzati dalle brezze marine che agevolano un clima temperato, con estati piuttosto calde e buone escursioni termiche nei versanti più elevati. Il vitigno affonda le radici sui suoli a forte componente marnoso-argillosa e substrati di calcare delle alture di Apiro, Cupramontana, Staffolo, per poi degradare verso terre di medio impasto con presenza di argilla e arenaria, sino ai declivi più caldi e sabbiosi prossimi alla costa.

ll nome Verdicchio deriva dal colore dell’acino, che mantiene evidenti sfumature di verde anche a piena maturazione. Doc dal 1968, il Verdicchio dei Castelli di Jesi è conosciuto per la sua inconfondibile personalità e per la sua sorprendente versatilità, in grado di ottenere ottimi risultati in tutte le tipologie, compresi gli spumanti Metodo Classico e i vini passiti. Nel 2010 arriva la Docg “Castelli di Jesi Verdicchio Riserva”, che esprime il grande potenziale di uno dei più grandi vini bianchi italiani.

La raccolta in epoca precoce o nei vigneti delle zone più alte dà vita vini agili, freschi, dai richiami olfattivi floreali e accentuate sfumature agrumate. La maturazione ideale, posta tra la metà di settembre e i primi giorni di ottobre, svela tipici ricordi di mandorla, ampie percezioni fruttate e delicati ricordi di anice. Uve surmature offrono accenti di miele, erbe aromatiche e confettura di frutta estiva. Il vino sfida il tempo con disinvoltura, divenendo sempre più complesso ed armonico: con la maturità fanno capolino sensazioni balsamiche e affascinanti tratteggi minerali.

Il Verdicchio dei Castelli di Jesi si sposa con i piatti della cucina mediterranea: dai piatti di pesce – tra cui il tipico brodetto della costa marchigiana – a crostacei e molluschi, fino alle carni bianche, dalle carni bollite a funghi, tartufi e fritti di verdure.

VERDICCHIO, LA SVOLTA QUALITATIVA

Da anni miglior vino bianco fermo d’Italia secondo le principali guide enologiche del Paese, con 225 etichette ai massimi punteggi tra 2014 e 2017. Una svolta qualitativa inizialmente intrapresa da pochi e oggi perseguita da molti, come rilevato nel 2018 da un reportage del Wall Street Journal, o come rilevato ad esempio dai Decanter World Wine Awards del 2020, che hanno posto rispettivamente 17 Verdicchio con punteggi dai 90/100. Inoltre, sempre nel 2020, 34 etichette di Verdicchio hanno ricevuto almeno un riconoscimento dalle principali guide enologiche italiane.

Risultati che arrivano dopo oltre 15 anni di lavoro verso la ‘qualità totale’ e una forte unione d’intenti tra grandi e piccole aziende. “Solo per il Verdicchio dei Castelli di Jesi negli ultimi dieci anni è stata contingentata la produzione, triplicata la superficie media di ettari vitati per azienda, rinnovato oltre 1/4 del vigneto e l’imbottigliamento fuori zona è calato del 75% – ha detto Alberto Mazzoni, direttore dell’Imt –. Si è scelto di scommettere sulle peculiarità del vitigno – andando oltre l’immagine del vino beverino che lo aveva reso famoso – e di valorizzare tutti i suoi punti di forza, a partire dalla grande personalità, per produrre un vino unico e inimitabile tra i grandi bianchi italiani: un ‘rosso vestito di bianco’, di grande struttura e mineralità, con una forte capacità di invecchiamento ma allo stesso tempo versatile, con le sue infinite varianti, dalle bollicine al passito”. Scelte queste, che stanno pagando sul piano dell’affermazione qualitativa del prodotto e che non possono prescindere, secondo Imt, da un impegno anche sul fronte del valore, sull’aspetto commerciale e di marketing, in Italia come all’estero. Con l’anno 2021 i produttori stanno pensando di adeguare il disciplinare di produzione alle nuove esigenze di mercato.

VERDICCHIO DEI CASTELLI DI JESI – NUMERI PRINCIPALI

VIGNETI RISTRUTTURATI: è il vigneto più ‘ristrutturato’ delle Marche negli ultimi 9 anni: circa 650 gli ettari reimpiantati.

VERDICCHIO DEI CASTELLI DI JESI DOC (istituita il 26.09.1968)

  • Superficie vitata Ha: 2.000
  • Resa uva/Ha: 14 ton
  • Vitigni: Verdicchio min 85%, max 15% di altri vitigni a bacca bianca, idonei alla coltivazione nella Regione Marche

CASTELLI DI JESI VERDICCHIO RISERVA DOCG (istituita il 02.03.2010)

  • Superficie vitata Iscritta: Ha 2.000
  • Resa uva/Ha: 10 Ton
  • Vitigni Verdicchio min 85%, max 15% di altri vitigni a bacca bianca, idonei alla coltivazione nella Regione Marche

I dati campagna vendemmiale 2019/2020 del Verdicchio dei Castelli di Jesi (fonte: Valoritalia Srl)

Ettari rivendicati: 1.805

Aziende che producono uva: 447

Uve raccolte (Ql.): 242.025

Aziende che vinificano: 100

Vini Doc Rivendicato (Hl.): 169.322

Aziende che certificano: 97

Vini Doc Certificato (Hl.): 138.922

Imbottigliatori: 127

Vino Doc Imbottigliato (Hl.): 137.381

Num. Bottiglie: 18.317.467

Mercato: interno (60%), export paesi Ue (25%), export paesi terzi (15%)

CASTELLI DI JESI VERDICCHIO RISERVA DOCG Dati campagna vendemmiale 2019-2020 (fonte: Valoritalia Srl)

Ettari rivendicati: 94

Aziende che producono Uva: 55

Uve raccolte (Ql.): 9.401

Aziende che vinificano: 45

Vini Doc Rivendicato (Hl.): 6.580

Aziende che certificano: 28

Vini Doc Certificato (Hl): 1.578

Imbottigliatori: 33

Vino Doc Imbottigliato (Hl): 1.746

Num. bottiglie: 232.800

Mercato: interno (70%), export paesi Ue (15%), export paesi terzi (15%)

EXPORT VERDICCHIO

Al primo posto tra i mercati target ci sono gli Stati Uniti, seguiti da Canada, Giappone, Germania, Svezia, Norvegia e Regno Unito.

TENDENZE CONSUMI

VERDICCHIO & ALTA RISTORAZIONE

È il vitigno autoctono il primo criterio di scelta per l’alta ristorazione, e il Verdicchio è tra i principali protagonisti nelle carte dei vini. Secondo un’indagine Nomisma-Wine Monitor, l’autoctono marchigiano detiene una rappresentanza dell’83% nelle carte dell’alta ristorazione italiana, con una media di circa 6 etichette.

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